GLI AFFRESCHI DELLA CROCETTA

del XV - XVI secolo

 

La Croce con i simboli del martirio tra S. Domenico e S. Pietro martire

Testimonianza elequente dell'influenza dei domenicani sull'Oratorio, l'affresco rappresenta la Croce tra i due principali Santi dell'Ordine dei Predicatori.  Circondata all'incrocio dei bracci ed una sorta di nimbo ogivale bordato da espressionistiche testine di serafini rossi (forse simbolo dei aderenti alla Confraternita), la Croce porta con evidenza i segni delle ferite di Cristo, la corona spine, il cartiglio, la lancia e il bastone con la spugna. E' piantata su una pavimentazione rossa decorata da un semplice ghirigoro su cui poggiano anche i due santi e si staglia nettamente sul fondo chiaro.

San Domenico

Festa 8 agosto

Etimologia: Domenico = consacrato al Signore, dal latino

Emblema: Stella in fronte, Giglio, Cane, Libro 

Nato a Caleurega, in Spagna, nel 1770 ca., fu impegnato in Francia nella lotta contro l'eresia albigese e volle fondare delle comunità concepite come centri di istruzione dei religiosi. Fondatore dell'Ordine dei frati predicatori, la cui regola, basata su quella agostiniana, fu approvata da Onorio III, morì nel 1221 a Bologna, dove l'anno precedente si era tenuto il primo Capitolo generale dell'ordine. Protettore degli astronomi, delle cucitrici e degli oratori. Qui è rappresentato come nella tradizione, con la tonsura e l'abito bianco con mantello nero propri dell'Ordine, e il giglio, simbolo di purezza. Particolare è invece il fatto che regga nella mano destra un modellino di chiesa, cui rivolge lo sguardo: potrebbe trattarsi di una semplice riproduzione dell'Oratorio.

San Pietro Martire

Festa 29 aprile

Etimologia: Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino

Emblema: Pugnale, Ferita al capo, Palma

Nato a Verona alla fine del XII sec. da una famiglia di eretici, studiò diritto a Bologna, dove rimase affascinato dall'oratoria di San Domenico. Convertitosi, nel 1221 entrò nell'Ordine dei predicatori, in cui fu priore di molti convegni. Raggiunta una gran fama come predicatore e taumaturgo, Gregorio IX lo impegnò nella lotta contro il dilagare dei movimenti ereticali. Fu nominato incuisitore per l'Italia settentrionale da Innocenzo IV e, comabattendo contro l'eresia dei catari, subì il martirio dello sfondamento del cranio nel 1252. Secondo la tradizione morì scrivendo con il sangue "Credo in Deum".  Protettore dei domenicani e degli inquisitori, invocato contro il mal capo.  Qui è rappresentato con tutti i suoi attributi tradizionali: tonsura e abito dell'ordine, mannaia sulla testa, pugnale nel petto, palma del martirio e libro della regola.